martedì 2 luglio 2019

Parliamo di....Figlie di una nuova era di Carmen Korn

Buongiorno a tutti!
Eccomi qui a parlarvi di un'altra lettura che ho fatto recentemente e che ho apprezzato molto!

Figlie di una nuova era di Carmen Korn

Casa editrice: Fazi
Pagine: 500
Prezzo: 17.50 €  disponibile anche in formato digitale
Data di pubblicazione: Ottobre 2018

Trama:
Uno strano destino, quello delle donne nate nel 1900: avrebbero attraversato due guerre mondiali, per due volte avrebbero visto il mondo crollare e rimettersi in piedi, stravolgersi per sempre sotto i loro occhi. Sono proprio loro le protagoniste di questa storia, quattro donne che incontriamo per la prima volta da ragazze, ad Amburgo, alle soglie degli anni Venti. Hanno personalità e provenienze molto diverse: Henny, di buona educazione borghese, vive all’ombra della madre e ama il suo lavoro di ostetrica più di ogni cosa; l’amica di sempre Käthe, di estrazione più modesta, emancipata e comunista convinta, è un’appassionata militante; Ida, rampolla di buona famiglia, ricca e viziata, nasconde un animo ribelle sotto strati di convenzioni; e Lina, indipendente e anticonformista, deve tutto ai suoi genitori, che sono letteralmente morti di fame per garantirle la sopravvivenza. Insieme crescono e vedono il mondo trasformarsi, mentre le loro vicende personali s’intrecciano in una rete intricata di relazioni clandestine, matrimoni d’interesse, battaglie politiche e sfide lavorative, lutti e perdite, eventi grandi e piccoli tenuti insieme dal filo dell’amicizia. Pagine che ci fanno respirare il fascino d’epoca di un mondo che non c’è più: i cocktail al vermut, i cappelli a bustina, gli orologi da tasca e gli sfarzosi locali da ballo, ma anche le case d’appuntamenti, i ristoranti cinesi e le fumerie d’oppio del quartiere di St Pauli. E poi la lenta, inesorabile disgregazione di tutto, la fine di ogni libertà, il controllo sempre più pressante delle ss, la minaccia nazista…

Cosa ne penso:


Figlie di una nuova era è il primo volume di una trilogia che racconta le vicende di quattro donne e delle loro famiglie dalla fine della prima guerra mondiale fino alla fine della seconda. 

Il romanzo è ambientato ad Amburgo e l'intreccio corale lo rende ricco di vicende e personaggi che si alternano all'interno dei vari capitoli in sottocapitoli di poche pagine rendono la lettura molto scorrevole. 

Due delle protagoniste, Kitty e Henny ben presto diventeranno ostetriche in una famosa clinica di Amburgo e seguiremo le loro vicende sia professionali che familiari.

Conosco una dottoressa che ha appena avuto il secondo figlio e continua  a lavorare alla clinica universitaria. Io dico sempre alle mie allieve che non devono rinunciare al lavoro per i figli. Noi donne dobbiamo avere scelta, ma dobbiamo anche avere la possibilità di fare tutte e due le cose.

La vita di queste due ragazze si intreccerà ben presto con quella dei colleghi, dei fidanzati e dei conoscenti in un crescendo di avvenimenti ben presto offuscati dall'uscita di Hitler e dallo scoppio della Seconda Guerra Mondiale.

Una storia che ho apprezzato moltissimo, la caratterizzazione dei personaggi, soprattutto per il loro numero elevato, è fatta molto bene e mi sono affezionata a molti di loro. 

Un romanzo corale che ricorda una saga familiari, gli eventi che precedettero lo scoppio della guerra sono accennato sebbene entrino prepotentemente nella vita dei personaggi.
Un libro dolce ma al tempo stesso duro, che fa riflettere.

Della felicità ci si accorgeva sempre quando ormai era troppo tardi.

Il finale aperto mi ha lasciato con il cuore sospeso... 

Per fortuna il secondo volume è già disponibile.
Consigliato! 

Incipit:

Henny tese l’orecchio. Le sembrava di aver sentito salire dal cortile, fino al secondo piano, un suono venuto dal passato, come un rintocco di campana o il verso di un merlo. Le vennero in mente i sabati della sua infanzia. Sabati estivi. L’acqua che scintillava nella cisterna. Il ribes bianco che le lasciavano cogliere dai rovi addossati al muro di cinta, il profumo della torta che sua madre aveva già messo in forno per la domenica. Suo padre, appena tornato dall’ufficio, che fischiettava mentre si liberava della cravatta e si sbottonava il colletto della camicia.
Henny andò alla finestra, l’aprì e stette ad ascoltare il suono che aveva risvegliato in lei quella serie di immagini. Il cigolio della vecchia altalena.
L’estate era ancora lontana. Il bambino sull’altalena di sotto portava ghette spesse e ruvide e una corta mantellina, il cielo sopra di lui era grigio e i cespugli ancora spogli. Però si vedevano già gli amenti sui rami del salice e le campanelle al margine del prato, e anche la luce sembrava dare un poco di speranza in più rispetto ai giorni passati. I mesi più duri dell’inverno erano alle spalle, così come gli anni bui della guerra.
A presto,




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