eccoci qui con tutti voi per parlarvi di un romanzo di uno scrittore emergente =)
Il libro di cui vi vorremmo parlare è...
FOLLE ESTATE di Giulio Pinto
Casa Editrice: Albatros Editore
Collana: Nuove voci
Pagine: 360
Prezzo: 19,50€
Data di pubblicazione: 2011
Codice ISBN: 9788856742473
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Trama:
La folle estate è quella di Silvia, insegnante in un liceo statale e nella scuola privata di proprietà familiare, e di Samuele, poliziotto a suo modo "integerrimo". I due amanti vivranno avventure fuori del normale, tra corse di cavalli, tesori trafugati, truffe e leopardi "da compagnia".
Che ne pensate??
E ora vorremmo proporvi l'intervista che abbiamo fatto all'autore ^__^
A e A: Ciao Giulio e grazie per essere stato così gentile ad accettare di fare un’intervista sul nostro blog. Quindi per prima cosa… Benvenuto su Romance e non solo ^^… ti va di presentarti ai nostri lettori?
Giulio: Grazie a te. Mi chiamo Giulio Pinto, ho trentatré anni e proprio in questi giorni sto finendo di scrivere la tesi di laurea sulla poetessa Alda Merini.
A e A: La tua passione per la scrittura è nata da poco o è una passione che hai coltivato nel corso degli anni?
Giulio:E’ nata parecchi anni or sono. L’idea di scrivere questo romanzo mi è venuta nel 1998.
La storia è infatti ambientata tra il 1997 e il 1998. Ho terminato il libro solamente una dozzi-
na di anni dopo. Ho realizzato l’editing (con la collaborazione dell’editor della casa editrice) ancor dopo, per l’appunto tra i primi di gennaio e i primi di febbraio di quest’anno.
A e A: Cosa ti ha indotto a scegliere di scrivere un romanzo come “Folle estate”e non iniziare, magari, la carriera scrivendo romanzi fantasy o altro?
Giulio:L’ho scritto perché sentivo il bisogno di esteriorizzare qualcosa. Non ho mai pensato di scrivere una fantasy, perché non sentivo di poter realizzare nulla di originale a tal riguardo.
Il che non significa che un domani non possa pensare di provarci, ma questo potrebbe av-venire solamente qualora credessi di realizzare una storia fantasy che non proponesse esclu-sivamente personaggi stereotipati e una trama molto classica.
A e A: Ti va di raccontarci come ti è nata l’idea da cui è nato il romanzo? Cosa ci dobbiamo aspettare, come sensazioni, dalla lettura del tuo romanzo?
Giulio:Galeotto fu il giorno in cui una mia cugina, vedendomi molto affascinato, e non indignato come lo son i più, per l’andazzo delle scuole parificate dai diplomi facili, mi consigliò di scrivere un libro a tal riguardo.
Inizialmente pensavo a una storia molto più breve, che poi ho deciso di ampliare facendola vertere su vari campi, con episodi che hanno la trasgressione come comune denominatore, e son tutti ascrit-ti nelle vicende di una coppia. Ho deliberatamente scelto di scrivere un libro rompendo gli schemi stereotipati.
Solitamente le scuole private ove ci si diploma facilmente, i beoni, coloro che in generale violano le leggi vigenti e i dettami della morale comune, son visti con sdegno. Io ho invece scelto di mostra-re questi elementi con leggerezza e con una sorta di compiacimento. L’ippica è di solito vista come una sorta di bisca dove i cavalli e chi li conduce sostituiscono fiche, roulette, carte e varie macchine da gioco. Io ne ho invece parlato raffigurandone l’immagine che se ne ha vedendola da dietro le quinte, con le gioie, i dolori e le fatiche che cagiona agli addetti ai lavori.
Il libro mostra un clima goliardico pieno d’ironia, ma come tra gli ingredienti della pastafrolla per realizzare un dolce spesso è presente un pizzico di sale, così il mio romanzo a volte presenta episodi drammatici che son costituiti da taluni personaggi realmente esistenti od esistiti che si son resi pro-tagonisti di singole uccisioni e stragi varie, passando a volte alla storia come brave persone. C’è verso di questi una denuncia che vuol esser molto degna di nota proprio per il pulpito dal quale ar-riva, che son i discorsi della coppia protagonista, costituita da due giovani che, nonostante le ri-spettive professioni (funzionario della Polizia di Stato lui e insegnante di lettere lei) siano rispet-tabilissime, non esitano a violare le leggi vigenti (e hanno amici e conoscenti che vivono nell’ illegalità), ma nonostante ciò trovano riprovevoli i delitti di cui si son macchiati certi personaggi. Se gridi sempre “al lupo!” alla fine sei poco credibile, ma la coppia non biasima le azioni illecite incruenti, e non potrebbe essere altrimenti, perché, come detto, spesso ne è anch’essa protagonista insieme alle persone con le quali interagisce. Ritengo quindi che la delazione di due personaggi che vivono all’insegna del “vivi e lascia vivere” sia molto più rimarchevole di quella che potrebbero fa-re puritani che critichebbero aspramente una persona pure se non si è allacciata le scarpe.
Un libro di questo tipo può lasciare le più svariate sensazioni, per alcuni può essere interessante, per altri noioso e/o da condannare perché immorale, ma ritengo che leggendo qualsiasi libro ciascu-no abbia sensazioni ben differenti, perché, parafrasando Vita spericolata di Vasco Rossi, vi dico che ognuno ha il suo viaggio e ognuno è diverso, ovvero considera ogni cosa in base alla propria indole e alla vita che ha vissuto.
A e A: Nella scelta del genere con cui hai pubblicato i tuoi libri ti sei ispirato ad un autore in particolare che ti piace particolarmente? Se si, chi?
Giulio:No, ho volutamente realizzato un romanzo sui generis senza ispirarmi a qualcuno.
A e A: In questi anni si è particolarmente diffuso la pubblicazione di libri riguardante il paranormale (vampiri, licantropi, demoni, angeli…). Non hai mai pensato di scrivere un libro interamente di questo genere?
Giulio:Recentemente ho letto un romanzo vampiresco che mi è piaciuto davvero molto: La danza delle marionette, di Luca Buggio, e, a dirla tutta, l’ho citato pure nella mia tesi collegandolo alla silloge poetica di Alda Merini La carne degli angeli. Inoltre so bene che le fantasy son in questi anni molto commerciali, soprattutto se vertono sui vampiri. Ciononostante la fantasy non è il mio genere lette-rario preferito, e vi confesso che quando sento nominare la parola vampiro la mia mente corre prima all’accezione di mammifero dell’ordine dei chirotteri, e solo successivamente alla figura mitologica dello spettro che di notte va a cibarsi di sangue, divenuta molto popolare dopo il celeberrimo ro-manzo di Bram Stoker. Nonostante ciò, come ho detto prima, un domani i libri che vertono su storie fantastiche potrebbero interessarmi molto di più, e in un futuro remoto non escludo di cimentarmi a scriverne uno.
E’ bene esser piuttosto aperti a nuovi generi e a nuove esperienze, come lo è la mia cantante prefe-rita, Katherine Jenkins, che canta praticamente di tutto, dalla musica leggera a quella lirica, passan-do per l’inno del Galles quando gioca la nazionale di rugby.
Vi dirò di più. Cito una parola del titolo del vostro blog: romance. E’ un genere letterario anglosas-sone rappresentato da romanzi cavallereschi, fantasiosi e mitologici, vicini all’odierna fantasy; mentre il mio libro, avendo personaggi che hanno un nome, un cognome, una famiglia, una profes-sione, non son dotati di poteri soprannaturali e quindi non son incompatibili con la realtà, si sposa più col genere letterario ad esso antitetico, ovvero col novel, che è all’origine del romanzo moderno e parla di personaggi e situazioni verosimili. Tuttavia questi personaggi, soprattutto i due protagoni-sti, si rivelano ben diversi da come dovrebbero essere per la posizione che occupano nella società.
Possono quindi in un certo senso avvicinarsi, pur rimanendovi a debita distanza (perché hanno ca-ratteristiche eccentriche ma non inverosimili), proprio al genere fantasy.
A e A: Durante la scrittura dei tuoi romanzi, il luogo dove ti rifugi a scrivere deve essere silenzioso? O preferisci un sottofondo di musica? Hai un’atmosfera particolare che ti aiuta a rilassarti durante la scrittura?
Giulio:Dipende dal mio stato d’animo e dalle difficoltà che posso avere nel momento in cui scrivo. A vol-te preferisco stare in silenzio, altre volte la musica può invece esser da me gradita.
A e A: Quali sono i tuoi progetti futuri o idee in cantiere? Naturalmente solo se puoi e vuoi renderlo noto ai lettori ^^
Giulio:Ho iniziato un nuovo romanzo, che con Folle estate ha ben poco a che spartire. In seguito mi piacerebbe scrivere un altro libro che fosse il seguito di Folle estate.
A e A: Bene con questo è tutto… Ti ringraziamo di cuore per la tua disponibilità Giulio. In bocca al lupo per il tuo lavoro. C’è qualcosa che vorresti ancora aggiungere?
Giulio:Certo: un caloroso saluto ad Arianna, ad Arimi e a tutti i frequentatori di questo blog.
Grazie ancora a te Giulio e a presto
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