domenica 27 novembre 2011

Recensione:"Tomba di famiglia" di Katarina Mazetti

Buonasera a tutti!!
Come anticipato su nella pagina fb ecco qui la mia recensione a

Tomba di famiglia di Katarina Mazetti

Casa Editrice: Elliot
Collana: Scatti
Pagine
: 230
Prezzo: 16.00 Euro
Data di pubblicazione: 19 Ottobre 2011
ISBN:9788861922433

Trama:

Ne Il tizio della tomba accanto avevamo lasciato Desirée e Benny decisi a fare un figlio, con la promessa di non rivedersi mai più se il tentativo non avesse avuto buon esito. Ma quando il test di gravidanza si rivela negativo, la delusione è talmente grande che non possono fare a meno di ritentare, a prezzo di bugie e sotterfugi nei confronti di Anita, la cugina con cui Benny vive ormai da quasi un anno. Il secondo tentativo però va in porto e, dopo qualche esitazione, Desirée vende il suo appartamento in città e va a vivere con Benny. Il bambino, Arvid, nasce in agosto, proprio nel bel mezzo della falciatura del fieno, e Benny si perde il parto, ma ben presto la vita si trasforma per lui in un idillio: Desirée s’impegna a diventare la perfetta moglie di un allevatore e, anche se a febbraio è già incinta di nuovo, quando lui si rompe una gamba gli subentra nella mungitura, portandosi dietro Arvid su un seggiolino. Nonostante le buone intenzioni, però, per la donna non sarà affatto semplice seguire il lavoro della fattoria ed essere madre, alla fine, di ben tre pargoli. La vita diventa presto una lunga e sfiancante corsa a ostacoli che mette a dura prova la tenuta della giovane coppia. Riusciranno ancora una volta i sentimenti a sopravvivere alle fatiche della quotidianità oppure il matrimonio è davvero la tomba (di famiglia) dell’amore?

La mia recensione:

“Tomba di famiglia” è il seguito de “Il tizio della tomba accanto” ma non è indispensabile aver letto il primo per leggere il secondo.

Infatti il nuovo romanzo di Katarina Mazetti è godibilissimo di per sé e all'inizio del libro possiamo trovare un utile riassunto degli avvenimenti più importanti avvenuti nel primo libro.

Se ne “Il tizio della tomba accanto” avevamo seguito la storia d'amore nata per caso tra Desirée e Benny in “Tomba di famiglia” leggeremo del coronamento al loro sogno d'amore grazie al matrimonio e all'arrivo dei figli.

Ma facciamo un passo indietro, inizialmente troviamo i due protagonisti separati.

Benny infatti ha iniziato una convivenza con la cugina e vuole dimenticare Desirée.

Ma il desiderio di Desirée di avere un bambino la spinge a chiamare l'ex proponendogli un accordo: si sarebbero visti per tre volte, se da quegli incontri sarebbe scaturita una gravidanza allora si sarebbero posti il problema di rivedere il loro rapporto, altrimenti non si sarebbero più rivisti.

Ma si sa che l'amore non resta a guardare e per i due sarà sempre più difficile separarsi.

Questa parte del libro l'ho apprezzata molto, la sottile ironia dell'autrice permea tutto il racconto e assisteremo a delle scene tragi-comiche davvero esilaranti.

La sezione terminerà con la tanto agognata gravidanza e con il trasferimento di Desirée in campagna, nella fattoria di Benny.

E qui inizieranno i veri problemi, le differenze tra i due protagonisti verranno fuori in modo eclatante e tra litigi e compromessi arriveremo alla fine del romanzo.

Devo dire che ho trovato un netto contrasto tra la prima parte del libro e la seconda, questa infatti è molto dura, l'ironia scandinava dell'autrice che fin'ora mi aveva catturato svanisce e il lettore si ritrova a vivere i mille problemi che affrontano i protagonisti.

La vita della coppia purtroppo è tutt'altro che rose e fiori e secondo me l'autrice ha proprio voluto raccontare uno spaccato di realtà che molti nemmeno immaginano.

Benny e Desirée vivono come possono, sono alle soglie della povertà e le continue difficoltà che devono affrontare per crescere i figli non fanno che intaccare il loro rapporto sempre di più.

La loro vita è un continuo correre, lavorare e curare i figli, non hanno un minuto da dedicare a loro stessi o al loro rapporto di coppia.

In questo c'è ben poco da ridere e sicuramente ad un certo punto si prova una gran pena per Benny ma soprattutto per Desirée.

Sarà proprio lei quella a dover rinunciare alla maggior parte delle cose, alla sua vita in città, alla sua carriera...sperando che in un futuro la sua vita la soddisfi senza riversare colpe sul marito.

Una donna molto forte, da donna viziata saprà diventare una buona mamma e moglie, veramente un personaggio riuscito, l'unica critica che le si può fare è riguardo ad una determinata sceltà che farà ad un certo punto ma proprio quella scelta sottolineerà la gravità della situazione.
Sinceramente invece il personaggio maschile non l'ho apprezzato molto, gentile e premuroso all'inizio si rivelerà egoista e senza un minimo di riguardo verso tutto quello che fa la moglie.

Lui non rinuncia per niente al mondo alle sue mucche e al suo latte e sembra che l'unico a faticare sia lui. A volte mi sono domandata se Benny sapesse distinguere tra una mucca e sua moglie...

Il libro è strutturato in modo da alternare i punti di vista di Desirée e Benny e viene naturale schierarsi dalla parte dell'uno o dell'altra.

Su questo l'autrice è stata bravissima, ha saputo dare uno spessore notevole ai personaggi, ben caratterizzati rappresentano due categorie ben distinte, sono nettamente opposti e forse alla fine del libro viene da chiedersi se lottare tanto, intestardirsi così contro il destino sia valso la felicità.

Il mondo è bello perché è vario ma se è vero che gli opposti si attraggono forse il vero amore, la complicità ed una vita serena vanno cercati in persone più simili a noi altrimenti si rischia solamente di soffrire e far soffrire.

In “Tomba di famiglia” Katarina Mazzetti conferma la sua abilità nello scrivere, il libro si legge velocemente e la storia sa catturare il lettore.

Non aspettatevi una lettura leggera e ironica come è stato “Il tizio della tomba accanto”, in questo libro vengono affrontati temi veramente difficili e se il lettore si aspetta solo grasse risate allora rimarrà deluso, la Mazzetti questa volta ci mette di fronte alla dura realtà! Come perderla?





A presto,

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