eccomi qui alle prese con la nuova interfaccia di blogger che sto già odiando a partire da ora, ma che devo riuscire a capire per poter pubblicare qualcosa sul blog...
Parto subito con un'anteprima di un romanzo che viene portato in Italia grazie alla Longanesi. Questo romanzo è ambientato nel 1484 e parla della promessa fatta al padre morente e al suo coraggio e sacrificio per mantenerla...
PROMETTIMI CHE SARAI LIBERO di Jorge Molist
Casa Editrice: Longanesi
Collana: La Gaja Scienza
Pagine: 384
Prezzo: 14,90€
Data di pubblicazione: 26 Aprile 2012
Codice ISBN: 9788830432819
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Trama:
È una limpida mattina del 1484 e Joan Serra sta giocando a indovinare le forme delle nuvole che macchiano il cielo. Più in basso, una sagoma ben più minacciosa solca il limpido mare della cala di Llafranc: una galea corsara sta per assaltare il piccolo borgo di pescatori in cui Joan è nato, dodici anni prima. Suo padre, Ramón, muore difendendo la famiglia dagli assalitori, ma non riesce a impedire il rapimento della moglie e della figlia. Le sue ultime parole sono indirizzate a Joan: «Promettimi che sarai libero...»
Straziato dal dolore e dalla rabbia, il ragazzo è costretto a cercare fortuna a Barcellona, dove trova lavoro in una nota bottega di amanuensi e rilegatori, ignaro delle insidie nascoste tra le eleganti lettere che tanto lo affascinano. Un fascino insidioso pari a quello delle strade variopinte e chiassose della città, dove Joan conosce Anna, figlia di un orafo ebreo, e se ne innamora perdutamente. Un amore che equivale a una condanna in un mondo in cui le barriere sociali ed economiche sembrano invalicabili e dove la morsa del Santo Offizio si stringe, sempre più feroce, attorno ai pochi, profondissimi affetti che Joan si è conquistato, mettendo a rischio la sua stessa vita e la promessa che si è impegnato a onorare...Ecco un estratto del romanzo...
«Promettimi che sarai libero.»
«Te lo prometto. Ma tu non morire, papà. Non morire, ti prego.»
«Abbi cura di loro» sussurrò l’uomo.
«Sì, papà.»
Il padre chiuse gli occhi accennando un sorriso e rimase in silenzio mentre Joan gli accarezzava angosciato la mano fredda. Poi parlò ancora, facendo un grande sforzo.
«So che lo farai.»
Ramòn inspirò di nuovo e poi buttò fuori l’aria di colpo, come se una porta si fosse chiusa, come se si fosse liberato di un peso che non riusciva più a reggere. Non lo guardava più. Joan tardò un po’ a capire che era morto. Era straziato da un dolore orribile.
L'autore
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