Oggi vi parlo di una graphic novel moooolto interessante!
Silverwood Lake di Simona Binni
Pagine: 160
Prezzo: 16.90 €
Data di pubblicazione: Ottobre 2016
ISBN:9788867901999
"Ci sono persone convinte di non meritare l'amore.
Loro si allontanano in silenzio dentro spazi vuoti, cercando di chiudere le
brecce del passato." (Christopher McCandless, Into the wild)
La mia recensione:
Silverwood di Simona Binni è la prima graphic novel che
leggo di questa autrice nostrana e devo ammettere di esserne rimasta
piacevolmente colpita.
Ciò che più mi ha affascinata, oltre alla storia in sé è
stato il modo dell’autrice di caratterizzare i paesaggi e l’uso del colore con
la prevalenza di sfumature rosa-violacee che rendono appieno il senso di
malinconica nostalgia che permea l’intero volume.
Silverwood Lake narra una storia di abbandono, di vuoto,
di possibilità perdute ma al tempo stesso dà anche speranza, a volte la vita sa
essere dura, a volte si prende tutto, ma a volte restituisce.
Protagonista è Diego Lane, un giornalista che da anni ha
perso suo padre, scomparso lasciando dietro di sé la difficile richiesta di non
essere cercato.
Mai più.
D’improvviso però l’ospedale chiama Diego e lo avvisa che
è stato ritrovato un senza tetto che corrisponde a suo padre e che le
condizioni di salute dell’uomo, soprattutto quelle neurologiche, sono
compromesse.
Ma Diego non riconosce l’uomo che ha davanti a sé, il
bambino abbandonato che è in lui si rifiuta di perdonare un uomo che è un
estraneo.
E così Diego, su suggerimento di un’amica, parte per
Silverwood Lake, un campeggio creato per ospitare persone senza radici.
Lì l’uomo cambierà per sempre.
Dopo uno stato di apatia Diego perderà sè stesso ma
grazie agli altri ospiti di Silverwood Lake piano piano si riscoprirà un uomo
nuovo.
Tante e diverse le storie che Simona Binni affronta in questa
opera ma tutte accumunate da un senso di perdita, di vuoto, di colpa, di
amarezza per la vita.
Una graphic novel malinconica che fa riflettere
moltissimo sulle piccole cose della vita, sui semplici gesti quotidiani che
troppo spesso dimentichiamo.
I volti non sono delineati nel dettaglio ma ciò che
appare benissimo sono le emozioni che provano i personaggi, le loro
espressioni, i loro occhi dicono molto più di mille parole.
Tutti i disegni risultano opachi, come se ci fosse una
patina che ci nasconde i colori più vividi rendendo tutto meno definito, ed
anche in questa caratteristica si ritrova il filo conduttore del fumetto, la
perdita di sè stessi, l’offuscamento dei veri obiettivi.
Ogni capitolo è preceduto da una citazione proveniente da
icone letterarie o del mondo del cinema che racchiude il messaggio del percorso
narrativo intrapreso in esso.
Un’opera dura ma adatta a tutti, dai più giovani agli
over 50.
A presto,
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