lunedì 15 luglio 2019

Parliamo di...Fiori sopra l'inferno di Ilaria Tuti

Buon lunedì lettori!
Iniziamo la settimana con il mio parere su di un libro che ho terminato la scorsa settimana e mi è piaciuto moltissimo.

Fiori sopra l'inferno di Ilaria Tuti

Vincitrice del Premio Edoardo Kihlgren Opera Prima Città di Milano - Finalista al POP, Premio Opera Prima 2018 - Finalista al Premio NebbiaGialla per la letteratura noir e poliziesca 2018


Casa Editrice: Longanesi
Pagine: 366
Prezzo: 16.90 € (disponibile anche in formato tascabile ed ebook)
Data di pubblicazione: gennaio 2018

Trama:

«Tra i boschi e le pareti rocciose a strapiombo, giù nell’orrido che conduce al torrente, tra le pozze d’acqua smeraldo che profuma di ghiaccio, qualcosa si nasconde. Me lo dicono le tracce di sangue, me lo dice l’esperienza: è successo, ma potrebbe risuccedere. Questo è solo l’inizio. Qualcosa di sconvolgente è accaduto, tra queste montagne. Qualcosa che richiede tutta la mia abilità investigativa. Sono un commissario di polizia specializzato in profiling e ogni giorno cammino sopra l’inferno. Non è la pistola, non è la divisa: è la mia mente la vera arma. Ma proprio lei mi sta tradendo. Non il corpo acciaccato dall’età che avanza, non il mio cuore tormentato. La mia lucidità è a rischio, e questo significa che lo è anche l’indagine. Mi chiamo Teresa Battaglia, ho un segreto che non oso confessare nemmeno a me stessa, e per la prima volta nella vita ho paura.»

Cosa ne penso:

Se mi seguite sapete che i thriller non rientrano nella mia confort-zone ma questo romanzo di Ilaria Tuti mi è stato caldamente consigliato e così ho deciso di recuperarlo e ne sono rimasta pienamente soddisfatta. 

La protagonista del romanzo è Teresa Battaglia, una donna determinata e forte che mi ha conquistata da subito. 

Il suo voler essere dura nasconde un animo profondamente leale e segnato dalla malattia ma soprattutto da un triste passato. 

« Le voci delle vittime l'accompagnavano in ogni istante della giornata e nel buio della notte si levavano più alte. Non le avrebbero mai permesso di riposare fino a quando il colpevole non fosse stato trovato e il cerchio di morte chiuso. »

Il caso che dovrà risolvere é atipico, particolare. 

Nulla è ciò che sembra e Teresa e i suoi uomini dovranno vedere oltre le apparenze.

Tra i boschi che circondano Travenì infatti si nasconde un oscuro segreto e non sarà facile farlo venire alla luce. 

Le atmosfere create dell'autrice mi sono piaciute tantissimo, la chiusura dei paesani verso gli stranieri, il clima montano, la festa di San Nicola,tutto è stato reso in modo vivido e reale, si sente che la Tuti é cresciuta in queste zone. 

La caratterizzazione dei personaggi è ricercata e ben costruita. 

Un romanzo che tiene incollati alle pagine, profondo e allo stesso tempo ironico è una lettura che vi consiglio. 

Io sicuramente recupererò il nuovo romanzo dell'autrice da poco in libreria che vede una nuova indagine del nostro commissario Battaglia..


Incipit:

Austria, 1978
C’era una leggenda che gravava su quel posto. Una di quelle che si appiccicano ai luoghi come un odore persistente. Si diceva che in autunno inoltrato, prima che le piogge si tramutassero in neve, il lago aplino esalasse respiri sinistri. Uscivano come vapore dall’acqua e risalivano la china insieme alla bruma del mattino, quando la gora rifletteva il cielo. Era il paradiso che si specchiava nell’inferno. Allora si potevano sentire sibili lunghi come ululati, che avvolgevano l’edificio del tardo Ottocento, sulla riva est. La Scuola. Lo chiamavano così, giù in paese, ma quelle mura avevano mutato destino e nome diverse volte nel tempo: residenza di caccia imperiale, comando nazista, preventorio antitubercolare infantile. Ora nei corridoi c’erano solo silenzio e pareti scrostate, stucchi sbiaditi ed echi di passi solitari. E poi, a novembre, quegli ululati che sgorgavano dalla nebbia si arrampicavano lungo le finestre dei piani più alti, fino al tetto spiovente che luccicava di brina. Le leggende, tuttavia, si addicono solo ai bambini e ai vecchi malinconici, a cuori troppo teneri. Lo sapeva bene Agnes Braun. La scuola era la sua casa da troppo tempo per lasciarsi impressionare da un gorgoglio notturno.
Voi lo avete letto??
A presto!

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