Oggi vi propongo la mia recensione di
"Un'opera dalle molte pretese" di Massimo Cortese.
Inoltre alla fine della'articolo troverete una lettera dell'autore all'onorevole R.Franco Levi.
Casa Editrice: MontaG
Pagine: 64 circa
Prezzo: 10.00 Euro
ISBN:9788896793619
Data di pubblicazione: Luglio 2011
Trama:
Ci ha fatto sorridere con "Candidato al consiglio d'istituto". Ci ha fatto piangere con "Non dobbiamo perderci d'animo". Ma "Un'opera dalle molte pretese" richiede una riflessione personale. Con questa terza opera si conclude la "Trilogia della speranza". Poi si vedrà.
Un'Opera dalle molte pretese è terzo ed ultimo racconto di Massimo Cortese.
Con questo capitolo si chiude la trilogia della speranza, speranza per un futuro migliore, speranza nei giovani, speranza per andare avanti.
Il linguaggio anche in questo ultimo testo è sempre estremamente forbito,una precisione dei dettagli, date, luoghi e nomi impressionante.
Più che un romanzo vero e proprio,lo voglio definire un resoconto personale di accadimenti negativi e a volte positivi che vengono personalmente vissuti dall'autore.
Questo libro però non ha niente dello stile del diario che avevamo trovato nel primo volume, sicuramente l'autore è cresciuto nell'elaborare il suo testo ma mentre avevo trovato simpatico, innovativo il primo non posso dire lo stesso per questo terzo volume, forse le vicende sono un po' troppo fine a se stesse anche se come sempre partendo da esse si arriva a riflettere su situazioni molto più complesse che ci circondano, però come dicevo, mentre nel primo e nel secondo, anche se in maniera diversa, veniva spontaneo farlo, qui è un po' più forzato.
Al centro della questione è il lancio..la vendita del fatidico primo libro,cosa che comporterà una marea di pensieri e guai allo scrittore; il tutto si intreccia con una grana giudiziaria che inciderà notevolmente sull'umore dello stesso.
La lettura è scorrevole,a volte un po' troppo piena di “dettagli”,ma alla fine il lettore non potrà altro che trarne insegnamento di vita quotidiana. 63 pagine ricche di tante sensazioni e soprattutto di SPERANZA!
Ed ora passiamo alla lettera di Massimo Cortese:
Ancona, 15 ottobre 2011
Gentile Onorevole Ricardo Franco Levi, mi chiamo Massimo Cortese e scrivo per rivolgerle gli Auguri di fine Anno: infatti, dal dicembre dell’anno 2006, ho preso l’abitudine di fare i miei auguri ad alcune importanti Autorità del nostro Stato, unitamente ad un mio scritto. Inizialmente, scrissi al Presidente della Repubblica ed al Presidente del Consiglio dei Ministri, ma dall’anno 2008 rivolgo gli auguri anche ai Presidenti di Camera e Senato, oltre al Segretario del maggiore Partito Politico di Opposizione.
Quest’ anno, oltre alle cinque persone menzionate, invierò gli auguri anche a lei, in quanto è il primo firmatario della Legge n. 121/2011, recante norme sulla Nuova regolamentazione del prezzo dei libri. E’ una legge che, a mio avviso, penalizza pesantemente la lettura e soprattutto i piccoli scrittori: come è mia abitudine, ho pensato di elevare la mia ferma protesta, articolandola con un breve scritto, redatto appositamente per lei, che mi darà la possibilità di far conoscere la mia opinione sll’argomento.
Naturalmente, oltre agli auguri ed al mio scritto personalizzato, che ho intitolato L’opinione di uno scrittore ( Lettera cortese al senatore Levi), le invio i miei tre libri Candidato al Consiglio d’Istituto (gennaio 2009), Non dobbiamo perderci d’animo (maggio 2010) e Un’opera dalle molte pretese (luglio 2011), che fanno parte del progetto della Trilogia della Speranza, Narrativa di impegno sociale. Alle altre cinque Autorità invierò il mio terzo libro Un’opera dalle molte pretese.
Quando ho pubblicato il primo libro, mi resi conto che le cose non procedevano secondo le previsioni, e allora le riporterò un fatto, che è alla base della riflessione che oggi mi porta a scriverle: verso la fine del mese di febbraio dell’anno 2009 entrai nella più importante libreria della mia città, per acquistare tre copie del mio libro Candidato al Consiglio d’Istituto. Ebbene, alla mia richiesta, senza guardarmi in volto, la commessa rispose: “Questo libro non esiste”. Domandai la ragione di una tale inesistenza, e mi fu risposto: “Non ha il distributore”. In quel momento esplose la mia rabbia: gridai: Il libro esiste, in quanto l’ho scritto io. Il resto glielo risparmio.
Uscendo dalla libreria, mi ripromisi di fare qualcosa per me e per il mio Paese.
1 UN GRAVE ERRORE DI VALUTAZIONE
A differenza di quanto accade negli altri Paesi Europei, in Italia si legge troppo poco: basta trascorrere qualche ora in un rifugio di montagna o d’estate in un albergo con ospiti stranieri, per rendersene conto. A mio avviso, due sarebbero stati gli interventi da porre in essere per combattere il fenomeno: favorire la lettura con una manifestazione di carattere nazionale, oltre a consentire prezzi accessibili ai lettori. Paradossalmente, è accaduto il contrario, ma andiamo con ordine. Dal 2006 al 2010, il Centro per il Libro e la lettura aveva promosso una manifestazione, denominata “Ottobre piovono libri”, che stava dando grossi risultati: ebbene, questa iniziativa è stata eliminata, proprio nell’anno dell’ Anniversario dell’Unità Nazionale. Quanto ai costi, la legge Levi ha stabilito la disciplina degli sconti da riservare ai testi, colpendo immediatamente i consumatori che cercano di ottenere prodotti a prezzi più a buon mercato, rivolgendosi in genere alle librerie on line. Come ormai è noto, il Legislatore ha inteso dare seguito al desiderio di librai ed editori, ed in questo operato intravedo un macroscopico errore: il mondo dei libri vede come protagonisti una pluralità di soggetti, e di tutti si sarebbe dovuto tenere conto. Peraltro, ad essere danneggiati da questa misura, sempre che non sia riveduta, saranno proprio gli editori e i librai tradizionali.
Ma prima vorrei dire una cosetta.
Ho letto un editoriale di una rivista letteraria, in cui si dice: le librerie stanno chiudendo per colpa degli sconti e delle Librerie online, Amazon in particolare. Ma con la legge Levi, di cui tutti sembrano soddisfatti, qualcosa potrebbe cambiare. Ancora una volta un addetto ai lavori ignora gli scrittori e i lettori, al pari della commessa della libreria, secondo la quale il mio libro neanche esisteva. Eppure tutti gli addetti dovrebbero sapere che per molti piccoli scrittori l’unica modalità di vendere il loro libro è dato dalla Libreria online. Ognuno deve fare il proprio mestiere, per carità, ma se non si vede un po’ più in là, se non si analizzano tutti gli aspetti, che devono essere sviscerati, se non si fa del problem solving, non si andrà lontano.
Esaminiamo allora la pluralità dei soggetti, di cui appunto parlavo nell’introduzione:
1.1. LA PLURALITA’ DEI SOGGETTI
La legge Levi si basa su un presupposto sbagliato: a determinare le sorti del libro sarebbero unicamente le Case Editrici e i librai, che si ritenevano penalizzati dagli sconti. Sono state dimenticate tante, troppe figure, a cominciare dai lettori, che hanno da sempre cercato di acquistare i testi a prezzi bassi: essi saranno portati ad acquistate un minore numero di libri, si rivolgeranno esclusivamente alle librerie online, abbandonando i librai tradizionali, con i quali molti mantenevano un certo rapporto, calcolato anche in termini di visite periodiche se non a cadenza settimanale. Ogni lettore ha un ruolo importantissimo in questa vicenda, perché è lui, con il suo giudizio, positivo o negativo, che determina il successo di un libro. Ci sono scrittori affermati che vanno a presentare il loro ultimo libro alla TV: inizialmente il libro vende, ma se non viene gradito, se non passa al vaglio del grande pubblico, il testo non avrà successo. I nuovi scenari aperti da Internet stanno determinando dei cambiamenti, non è possibile non rendersene conto, emanando una legge contro le librerie online, che colpisce inizialmente i lettori, ma a poco a poco l’intera filiera.
1.2. LE CASE EDITRICI MAGGIORI
Riuscire a pubblicare un libro con una Casa Editrice diffusa in tutta Italia, rappresenta per uno scrittore il più ambito riconoscimento alla sua creatività. La Casa Editrice Maggiore dispone di tutta una serie di operatori che determineranno la diffusione del libro, che sarà pubblicizzato sui giornali, in televisione, mentre i critici nazionali e locali faranno a gara nel recensirlo. Inoltre l’editore organizzerà per lo scrittore un tour adeguato, in compagnia di gente titolata, come esperti, politici e professori universitari, che nella veste di futuri giurati lo premieranno nei vari Concorsi Letterari, consacrandone il successo. Invece, al massimo, ad uno scrittore esordiente, verrà detto che il suo libro non esiste, come è accaduto al sottoscritto.
1.3. I PICCOLI EDITORI
Anche i Piccoli Editori non sono tutti uguali: spesso, a livello locale vengono riprodotte le situazioni che contraddistinguono le Case Editrici Nazionali. In questo caso, il libro viene diffuso presse le librerie tradizionali, dove viene presentato, anche attraverso le televisioni, le radio e i giornali locali, i Premi letterari minori, le Associazioni Culturali, oltre ad altre realtà locali, come Feste Patronali, Sagre, Incontri organizzati dai Partiti Politici ed Associazioni di Categoria locali, nelle Biblioteche e nelle Scuole: in questo caso un piccolo successo è assicurato. Se poi il libro riesce ad avere qualche minuto di notorietà presso una trasmissione televisiva nazionale, il gioco è fatto.
Vi sono poi i Piccoli Editori che non offrono grandi servizi, ai quali in genere si rivolgono gli scrittori che non hanno conoscenze di alcun genere. Il libro, in questo caso, viene affidato massimamente all’intraprendenza dello scrittore, delle Librerie online e dei Blog Letterari. Per quanto riguarda la piccola editoria, vi è il triste fenomeno dell’editoria a pagamento: la Casa Editrice chiede un contributo allo scrittore per pubblicare un suo testo. Infatti, lo scrittore, vista l’impossibilità di pubblicare un testo con una Casa Editrice importante, pur di vedere pubblicato il suo sogno, è disposto a sobbarcarsi un onere. Io ritengo che se la Casa Editrice richiede allo scrittore di assicurare la vendita di un minimo quantitativo di libri, magari un centinaio, non mi pare che si possa rinvenire un fenomeno di editoria a pagamento. Prendiamo il caso di un illustre sconosciuto, che non ha parenti e amici, per non parlare dei critici, che non si abbassano a leggere opere di scrittori alle prime armi: se non diffonde le sue copie, che nessuno acquisterà mai, perché non lo si conosce, non potremo mai scoprirlo. L’editoria a pagamento è una brutta cosa, ma in parecchi dovrebbero fare il mea culpa, senza invece condannare il povero scrittore che ha fatto dei sacrifici, magari illuso dalle promesse del Gatto e della Volpe di turno. In proposito, vorrei riportare un fatto riportato dal giornalista Aldo Cazzullo.
Nel 1919 un giovane studente universitario chiese ad un noto professore universitario di scrivere un articolo per il suo giornalino, ed il docente lo accontentò: lo studente si chiamava Piero Gobetti ed il professore era Luigi Einaudi, senatore del Regno, grande economista e futuro Presidente della Repubblica. Oggi nessun professore universitario ascolterebbe la richiesta di un suo allievo, a meno che sia il figlio di un collega.
Mi pare una riflessione pertinente.
1.4. LE GRANDI CATENE LIBRARIE
Nelle grandi catene librarie vengono venduti i libri maggiormente pubblicizzati. Probabilmente, anche se ciò avverrà non subito, le persone che acquistavano dalle librerie tradizionali, con la legge Levi si rivolgeranno alle grandi catene librarie. Indubbiamente, le grandi catene verranno favorite dalla Legge Levi.
1.5. LE PICCOLE LIBRERIE TRADIZIONALI
Si dice che la Legge Levi è stata emanata per favorire le librerie tradizionali, che dovrebbero vendere un maggior numero di libri, rispetto alle catene ed alle librerie online. Temo che avverrà il contrario, in quanto oggi la piccola libreria deve specializzarsi, favorire le presentazioni, deve diventare un importante luogo di riferimento culturale, recuperare un rapporto privilegiato con il lettore, se vuole rimanere sul mercato. Credo che la Legge Levi danneggerà enormemente le librerie tradizionali, in quanto i lettori forti le abbandoneranno per sempre per rifugiarsi nelle Librerie online.
1.6. LE LIBRERIE ONLINE
Viene sostenuto che la Legge Levi è stata voluta per colpire i maggiori sconti praticati dalle Librerie online, ma io credo che saranno proprio queste Librerie ad avvantaggiarsi maggiormente della Nuova Normativa. Le librerie online, che dovranno praticare sconti più contenuti, con le altre misure (rimanenze, libri editi da più di sei mesi, eccetera) verranno viste dai lettori come l’unica opportunità per spendere meno. Inoltre, le Librerie online non sono importanti solamente per gli sconti praticati, ma per il fatto che sono le uniche strutture dove è possibile acquistare un libro di un qualsiasi scrittore, magari ritenuto meritevole, anche per la pubblicità data dai Blog Letterari, figura assolutamente ignorata dalla Legge Levi. Coloro che acquistavano prevalentemente dalle librerie online, come i lettori forti e i titolari di Blog Letterari, si rivolgeranno esclusivamente alle librerie online. Inoltre, con il tempo, la vendita online si diffonderà sempre maggiormente. Nella scelta della libreria online, oltre al discorso degli sconti e della facilità di reperimento del testo, vi è poi un aspetto, ignorato dal Legislatore, relativo alla Libertà di Manifestazione del Pensiero, che vede nella Rete un formidabile veicolo libero da vincoli ed orpelli d’ogni genere.
1.7 I PREMI LETTERARI MAGGIORI
Passo ora in rassegna le realtà presenti nel mondo dei libri.
Si dice che un libro, con l’aggiudicazione del Premio Letterario importante, come lo Strega ed il Campiello, conquisti la sua consacrazione. Anche la semplice partecipazione alla fase finale del concorso, è motivo di prestigio per lo scrittore e l’Editore. Una piccola Casa Editrice verrà gratificata anche dalla valutazione del proprio testo ad una delle prime eliminatorie, a dimostrazione dell’importanza del Premio. “Vedete - proclamerà la Casa Editrice piccola - il nostro libro è riuscito ad essere selezionato dalla prima eliminatoria del noto Premio: questo è il segno che siamo importanti”.
Non credo che la Legge Levi avrà un riflesso sui Premi Letterari maggiori.
1.8. I PREMI LETTERARI MINORI
In genere si ritiene che questi Premi Letterari siano inutili: non sono affatto d’accordo. Infatti, con i Premi Letterari lo scrittore invia un testo, si esercita, ed anche se non dovessero essere mai premiato o segnalato, il Concorso minore rappresenta una Palestra Culturale Formidabile. Ma in questi Premi vi è un grosso problema: spesso, specie per le opere inedite, annualmente partecipano i premiati degli anni precedenti, che si aggiudicano i primi posti: questo fatto, che talvolta viene apprezzato dagli Organizzatori, come ho avuto modo di riscontrare, fa perdere prestigio al Concorso e soddisfa la bulimia dello Scrittore, impedendo ai giovani di potersi affermare. I Concorsi Letterari minori sono destinati a ridursi, anche per via delle minori risorse disponibili.
1.9 LE ASSOCIAZIONI CULTURALI LOCALI
Spesso costituite da persone di età avanzata, spalleggiate talvolta dai critici locali, non riescono a rinnovarsi e sono destinate ad un lento declino. Ignorano l’esistenza dei Blog Letterari degli scrittori locali, che invece dovrebbero favorire. La loro presenza dovrebbe essere molto importante per la realtà locale nella quale operano, ma questo non accade, perché chi ha un potere, magari piccolo, difficilmente lo cede. Se le Associazioni culturali non avvertono l’esigenza del ricambio, aprendo ai giovani, il loro destino è segnato. Così ai pranzi di queste Associazioni Culturali, l’età dei partecipanti è sempre più elevata. Se non ci sono i giovani, lo sviluppo stenta.
1.10. IL CENTRO PER IL LIBRO E LA LETTURA
E’ un’Istituzione importante, ma deve ascoltare tutte le parti in causa: non mi pare che questo avvenga.
1.11 OTTOBRE PIOVONO LIBRI
La storia che racconterò ora ha dell’incredibile, sembra una favola.
Dall’anno 2006 al 2010 vi è stata questa importante manifestazione sui libri, promossa dal Centro per il libro e la lettura, per iniziativa del Centro per il libro e la lettura: è stata abbandonata, anche se ufficialmente sl è trasformata. Ogni singolo appuntamento iniziativa era a costo zero. Io, per esempio, ho sempre presentato i miei libri con “Ottobre piovono libri”, ma, in sua assenza, non sono riuscito a presentare il libro. Ma c’è un fatto che deve farci riflettere. Nonostante la soppressione, anche quest’anno sono state organizzate numerose iniziative all’intero della campagna “Ottobre piovono libri”, utilizzando il logo del Centro per il libro e la lettura. Sì, ha capito bene: tanti Comuni e Associazioni varie, nei loro comunicati di presentazione dell’iniziativa, parlavano di Ottobre piovono libri, come se ancora esistesse.
Ho scritto al Centro per il libro e la lettura, dove mi è stato risposto che una tale situazione era agli occhi, nonostante che in data 1° marzo 2011 avevano diramato la trasformazione di “Ottobre piovono libri” in “Il Maggio dei libri”, che peraltro già esisteva, sotto un altro nome” Se mi vuoi bene, regalami un libro”. Io stesso vi avevo partecipato il 16 maggio 2010, donando il mio secondo libro alla Biblioteca Comunale, in una pubblica manifestazione. Stranamente, non ero presente nell’indirizzario (mailing list), per tale ragione non ero stato avvertito: ci avrei giurato.
Ciò dimostra che “Ottobre piovono libri” è entrata nel mito, in quanto era ben radicata nel nostro Paese, ed anche se è stata abbandonata, un tale abbandono non ha fatto notizia. La manifestazione non andava soppressa, io spero che per il prossimo anno il Centro per il libro e la lettura ci ripensi, come io avevo suggerito nel famoso articolo pubblicato sul Forum Leggere e scrivere del Corriere della Sera online del 17 agosto 2011, al quale non è seguita alcuna risposta( come diceva la commessa della libreria alla quale avevo chiesto l’acquisto di 3 copie del libro).
1.12 LE REGIONI E GLI ENTI LOCALI
Le Regioni hanno un ruolo importante da assolvere. Ho visto, per esempio, che alcune Regioni promuovono talune iniziative, ma queste dovrebbero essere coordinate per evitare lo spreco di risorse. Le Regioni e gli Enti locali dovrebbero assolvere ad una funzione di programmazione delle iniziative, e non, come di fatto accade, prestarsi ad appoggiare questa o quella iniziativa, escludendo di conseguenza chi non è nelle grazie del politico di turno. Il Centro per il Libro e la lettura, nel coordinare le iniziative di “Ottobre piovono libri “ svolgeva una funzione assolutamente neutrale.
1.13 LE BIBLIOTECHE
Se diventano un punto di riferimento per la realtà locale, potrebbero avere un’altissima funzione, altrimenti sono destinate a non avere storia. Nella mia città da oltre un anno è chiusa la biblioteca, anche se un minimo servizio di prestito viene assicurato, e non sembra che qualcuno se ne sia accorto, a parte me e pochi altri.
Sono penalizzate dalla Legge Levi.
1.14 I CRITICI LETTERARI NAZIONALI
Da qualche tempo la Cultura Italiana soffre di una terribile malattia, che è particolarmente insidiosa per il fatto che coloro che ne sono affetti la ignorano, per cui ci si continua a comportare come se il malanno non esistesse. La malattia in questione prende il nome di Sindrome di Cimabue, dal nome del grande artista che ha scoperto Giotto, dopo averne individuato il grande talento, anche se aveva messo in conto che l’allievo avrebbe potuto oscurare la sua fama: Cimabue amava le cose belle, non la propria convenienza. Oggi l’incontro tra Cimabue e Giotto potrebbe prendere un’altra piega, ma non voglio andare oltre.
1.15 I CRITICI LETTERARI LOCALI
Su scala locale vale quello che ho detto per La Realtà Nazionale: ce ne sarebbe tanto bisogno.
1.16 MEZZI DI COMUNICAZIONE DI INFORMAZIONE (TELEVISIONE, RADIO, GIORNALI, RIVISTE)
Hanno un’importanza fondamentale per la diffusione di un libro. Ma è possibile che per avere qualche spazio bisogna avere le solite conoscenze? Non è deprimente?
1.17 GLI SCRITTORI AFFERMATI
Sono le persone che, dopo aver pubblicato un libro con una Casa Editrice importante, vanno negli spazi televisivi, vincono i Premi Letterari, vantano insomma il migliore successo la loro posizione di persone arrivate.
1.18 GLI SCRITTORI SCONOSCIUTI
Si dice che il loro numero sia in calo, e probabilmente è vero. Spesso per lo scrittore sconosciuto, le uniche due strade da percorrere sono le Librerie online e i Blog Letterari,presso i quali può trovare ospitalità.
1.19 I LETTORI
Consumatori di libri, sono colpiti dalla legge Levi. Il rischio che intravedo con la legge Levi è la fuga dei lettori italiani dalle librerie, ponendo in essere una reazione, diretta conseguenza della Normativa sugli sconti. Inoltre, in massima parte i lettori forti di libri sono giovani, e quindi la legge Levi viene vista come una Normativa penalizzante proprio nei confronti dei nostri figli e nipoti. Sostanzialmente si va creando una certa rabbia tra i lettori e le librerie, che non favorirà certo l’universo dei libri. Colpire i lettori impedendo prezzi bassi ai libri, si dimostrerà un grave errore nel medio e lungo periodo, e questo lo si nota da un piccolo fatto: l’abolizione degli sconti per il mese di dicembre. Il messaggio sembrerebbe bizzarro, ma è fin troppo chiaro: il libro verrà considerato un prodotto di lusso, al massimo lo si potrà acquistare a Natale.
1.20 I BLOG LETTERARI
I Blog Letterari rappresentano la vera novità del Panorama Letterario italiano. Gli unici spazi ove è consentito dare una recensione libera di un libro, dal momento che il mondo della cultura non lo fa, benché dovrebbe farlo, rimane quello dei Blog Letterari, per i quali posso dare la mia piccola testimonianza. Peraltro, le persone che gestiscono questi spazi gratuiti ed ospitali, dove la Cultura con la C maiuscola è veramente tale, sono, nella grande maggioranza dei casi, giovani donne, animate dalla grande passione per i libri: esse fanno parte di un’Italia minore, spesso misconosciuta e sottovalutata. Io non sto parlando dei Blog Letterari altisonanti, gestiti da alcuni scrittori affermati, ma di quelli nostrani, gestiti da persone con cui è possibile mantenere un rapporto epistolare. La cura che queste persone, in massima parte studentesse o neolaureate, hanno per i loro Spazi è veramente qualcosa di prodigioso: poi, c’è un particolare che mi ha subito reso eccellenti questi luoghi. In questi Blog i libri preferiti dalle giovani titolari sono del genere Fantasy, vampiri e compagnia bella, molto distanti dai miei gusti: eppure, è proprio questa lontananza dalla mia scrittura a rendermele più simpatiche. Spesso ho trovato nelle loro recensioni una sensibilità ed un’acutezza di giudizio, che non pensavo potessero appartenere a delle giovani donne: inoltre i loro giudizi sono schietti, senza peli sulla lingua, talvolta anche severi, come quando mi è stato detto che il mio primo libro “Candidato al Consiglio d’Istituto” non avrebbe valore letterario, e quindi non può essere classificato, pur risultando piacevole e interessante. La scoperta dei Blog Letterari ai quali mi sono rivolto mi è di grande sollievo, perché in essi si respira l’amore per la lettura che da più parti viene messo in pericolo, almeno nel nostro Paese. Sappiamo tutti che in Italia si legge troppo poco, ed allora ci sarebbe bisogno di adottare dei piccoli accorgimenti in tal senso: invece, paradossalmente, accade proprio il contrario. Esistono delle manifestazioni a carattere nazionale, dove appunto viene favorita la lettura? Se queste manifestazioni dovessero incontrare il successo, prima o poi verranno soppresse, come è accaduto con Ottobre piovono libri, come ho scritto su un Forum di un grande quotidiano online nazionale, senza ottenere alcuna risposta da parte di nessuno. Potrei continuare con il mio libro delle lamentazioni, ma non è il caso di polemizzare: desidero però porre all’attenzione di tutti, addetti ai lavori e non, che, a forza di operare male o di non intervenire affatto, si finirà con il compromettere le nostre creatività, i nostri talenti, la nostra Cultura, favorendo altresì il formarsi di un’inarrestabile e cupa rassegnazione che si sta facendo strada. Ma torniamo alle nostre ragazze, che con tanto entusiasmo dimostrano come sia possibile, anche nel nostro bizzarro Paese, che un’idea povera possa farsi strada senza avere chissà quali risorse al proprio servizio. I Blog letterari sono sparsi in tutte le località della nostra cara Italia, a cominciare dal Comune di Vicchio, in provincia di Firenze, dove ci sarebbe stato lo storico incontro fra Cimabue e Giotto, a dimostrazione che il nostro è un Paese dai mille campanili ma unito da un’unica lingua. Queste ragazze sono le ambasciatrici della Cultura Italiana nel mondo, e nel sostenere questo non intendo fare degli sproloqui o roba del genere, in quanto ritengo che il loro impegno produca dei risultati concreti, primo fra tutti il fatto di non abbandonare gli scrittori poco conosciuti, lasciati soli a lottare contro i mulini a vento dell’indifferenza e dalla mancanza di attenzione. Care ragazze, anche i nomi che avete dato ai vostri Blog hanno qualcosa di pittoresco, che ben si addice alla sensibilità femminile: ne citerò solo alcuni, tanto per dare l’idea. “Ombre Angeliche”, “Romance e non solo”, “Il diario della Fenice”, “il libro eterno”, mi fanno pensare a tante saghe romantiche, ormai integrate con i racconti fantastici di oggi, con quelle fughe dalla realtà che offrono la possibilità di sognare. Si passa poi a titoli più impegnativi, come “ Pane e Paradossi”, “Il magico mondo dei libri”, “Tutto sui libri”, “Studio 83”, dove il numero non è dato dall’insieme degli anni dei suoi componenti, come accadeva per il noto Complesso Musicale degli Anni Sessanta, ma semplicemente da quel 1983 che ha dato la nascita alle fondatrici del Blog. C’è anche la voglia di prendersi un poco in giro, con “La stamberga dei lettori”, che mi riporta alla figura del Piccolo scrivano fiorentino, che aiutava di nascosto il papà a sbarcare il lunario. Non mancano poi i nomi dichiaratamente esterofili, come “The books box”, “Dusty pages in wonderland”, “The sky Boulevard”, “I love books”, fino ad arrivare a quel “Bookland viaggiando tra i libri” che mette d’accordo Shakespeare e Dante. Naturalmente, nei vostri Blog non vi sono le sole recensioni, ma vi è tutta una serie di iniziative, luoghi di dialogo, talvolta di scontro, dove ci si diverte, si scambia la propria opinione, ci si confronta, può capitare che ci si risponda per le rime, ma con quel garbo e il rispetto dell’altro che nella società attuale stanno diventando merce sempre più rara. Inoltre i Blog Letterari sono collegati tra loro, non si fanno concorrenza, anzi si ha l’impressione che le giovani donne collaborino: mi è capitato che un’ intervista che ho rilasciato è rimbalzata subito dall’altra parte della penisola, al punto da ricevere i complimenti dai centri più lontani. Sembra di vivere in un altro mondo, in un posto dove si legge molto, come accade negli altri Paesi dove, quando vai in vacanza, in valigia metti sempre qualche libro. Care ragazze, voi non passerete inosservate nella mia vita: non credo di conseguire chissà quale risultato, ma se un solo rigo di quel che ho scritto dovesse servire a far crescere il nostro Paese, a fargli ritrovare colore e voglia di fare, sono consapevole che un tale risultato sarà soprattutto merito vostro, e pensare che non vi ho mai considerato per molto tempo. Ma certi comportamenti capitano anche nelle migliori famiglie, ed allora vi chiedo scusa per tutte quelle volte in cui ho dubitato della vostra professionalità. Se non ci foste voi, ragazze dei Blog Letterari, saremmo tutti più poveri: allora, anche se incontrerete delle difficoltà, continuate nel vostro lavoro, nel vostro impegno, nelle vostre passioni, nel vostro amore per i libri e per la Cultura in genere. Sappiate che l’Italia migliore è con voi.
I Blog Letterari che fanno le recensioni dei libri pongono in essere un vero e proprio servizio pubblico, in quanto colmano un vuoto: eppure, la Legge Levi non li considera. I critici non ci sono, ma c’è la recensione dei Blog Letterari. I Blog Letterari andrebbero sostenuti, talvolta invece vengono considerati male. Inoltre la recensione del Blog letterario favorisce il libro, ce lo fa conoscere, lo pubblicizza, ed in seconda battuta, le librerie e le Case editrici vengono ad essere favorite da loro. La Legge Levi ha determinato una sorta di scontro tra i lettori forti e li librerie, e questo non è un bene. Bisogna recuperare il confronto. Inoltre, accanto alle recensioni, i Blog Letterari stanno portando avanti una serie di iniziative, come i giveaway, che sono delle messe in palio dei libri, una sorta di simpatica lotteria letteraria, i cruciverba, i quiz, le interviste, con cui uno scrittore si fa conoscere.
1.21 PER FINIRE, IL LIBRO
Dopo aver cercato di analizzare, sicuramente in modo insufficiente, la mia conoscenza del mondo del quale sto parlando, è venuto il momento di parlare del centro della nostra attenzione: del libro, appunto. Ci sarebbero tante cose da fare: tanto per dirne una, nel 1922 in Francia venne pubblicata L’Ulysses di Joyce in tre versione editoriali: su carta più andante, su carta pregiata, in veste di lusso con firma di Joyce, come ha riportato Giampiero Mughini nel libro In una città atta agli eroi e ai suicidi. Trieste e il caso Svevo, Bompiani 2011: praticamente, uno stesso libro per le varie tasche. In Italia i prezzi dell’editoria sono tra i più alti in Europa e continuano ad aumentare, perché noi italiani spendiamo l’8% in più degli altri cittadini europei. Inoltre la lettura deve appassionare anche i bambini.
Ma la prego, nell’interesse del libro, rivediamo la Legge Levi, ascoltiamo tutte le parti, soprattutto non si creino steccati generazionali.
In conclusione, s’inizi un dialogo con i giovani, anzi con le giovani dei Blog Letterari, magari mandando una mail in cui si rappresentano le proprie ragioni.
Ma, per carità, non dobbiamo dilapidare il patrimonio legato ai libri: senza di loro, avremmo meno creatività, mene occasioni di riflessione, magari di svago, per non parlare della legalità.
Ho detto qualcosa, avrei dovuto dire molto di più, ma dobbiamo costruire occasioni per costruire insieme e non per dar vita a misure, magari dettate da esigenze concrete, ma destinate a creare confusione.
La prego, scriva almeno una mail a qualche blog da me menzionato: sarebbe un gesto molto gradito.
La saluto cordialmente
Massimo Cortese
1 commento:
ho letto tutta la trilogia e non me ne sono pentita, anzi! Concordo pienamente con la sua recensione.
Il secondo volume, "Non dobbiamo perderci d'animo", in particolare, ne ho fatto oggetto di regalo per amici e conoscenti. Con quest'aria che tira!!!
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