venerdì 1 aprile 2011

Recensione "LA RAGAZZA GIGANTE DELLA CONTEA DI ABERDEEN" di Tiffany Baker

Ciao a tutti!!
Oggi vi propongo la recensione de:
LA RAGAZZA GIGANTE DELLA CONTEA DI ABERDEEN di Tiffany Baker

Casa editrice: Zero91

Pagine: 416
Prezzo:18.90
Data pubblicazione: 17 Marzo 2011


Trama:

Quando la madre di Truly Plaice rimase incinta, l’intera cittadina di Aberdeen si riunì per scommettere sul peso del nascituro che era stato capace di deformare così tanto la donna da farle assumere proporzioni epiche. La giovane Truly pagherà il prezzo della sua enormità. Suo padre la incolpa per la morte della madre avvenuta durante il parto e non è assolutamente equipaggiato per crescere la figlia gigante e sua sorella maggiore, Serena Jane, la personificazione della perfezione femminile. Mentre le notevoli dimensioni di Truly la rendono oggetto di curiosità e umiliazioni costanti, la bellezza di Serena Jane si dimostra essere una benedizione e una maledizione. Il fatto di essere la più bella ragazza della città la farà infatti diventare l’ossessione di Bob Bob Morgan, il più giovane del clan dei Morgan, dottori di Aberdeen da generazioni. Bob Bob darà il via a una catena di eventi che cambierà il destino dell’intera contea. Al destino di Serena Jane è legata anche Truly diventando lei stessa uno degli obiettivi dell’intenso interesse di Bob Bob. Scoprendo però il segreto della famiglia Morgan, il libro delle ombre, nascosto da Tabitha, moglie-strega del primo dottore di Aberdeen, avrà la possibilità di trovare la chiave per il suo unico futuro possibile.

La mia recensione:


La ragazza gigante della contea di Aberdeen racconta la vita di Truly, seguendola dalla nascita all'età adulta.

Il lettore attraverso il racconto della donna viene a conoscenza della sua infanzia e di tutti i problemi che ha dovuto subire a causa del suo problema.

Truly infatti fin dalla nascita a manifestato una crescita fuori del normale, ricevendo l'appellativo di “gigante”; questo problema, forse dovuto ad una disfunzione della tiroide o dell'ipofisi ha causato la sua esclusione dalla società perchè diversa.

Anche la sorella, ragazzina molto bella, la tratta con freddezza pensando solo a se stessa.

Ma non tutti sono uguali, per fortuna, e Truly, proprio quando crederà di essere rimasta sola troverà l'amore di una famiglia povera economicamente ma ricca d'animo e di un suo compagno di scuola, anche lui abbastanza isolato a scuola perchè di costituzione esile ed estremamente intelligente.

Attraverso Truly conosciamo i fatti ed i misfatti dell'intera cittadina e dei suoi abitanti approfondendo meglio la vita di chi le è più vicino, nel bene e nel male.

Ogni personaggio di questo romanzo rappresenta uno stereotipo ben preciso e l'intreccio che si crea andando avanti nella lettura è molto complesso.

Il libro non cade mai nel ridicolo o nel banale.

Vi riporto una citazione che secondo me racchiude in sé il senso del romanzo:

nella buona e cattiva sorte, ero soltanto un osservatore annoiato, il mio punto di vista perfettamente fisso, il mondo attorno a me distante e piccolo, mi sentivo come se stessi guardando sempre dal lato sbagliato di un telescopio.

Questo romanzo è abbastanza lungo, 400 pagine (soprattutto se lette al computer!!), ma nonostante questo grazie allo stile dell'autrice, all'organizzazione in capitoli non troppo lunghi e suddivisi in paragrafi la lettura non risulta pesante o lenta.

La storia è raccontata in prima persona, per cui noi conosciamo tutte le vicende dal suo punto di vista, giusto o sbagliato che sia.

Ne “la ragazza gigante della contea di Aberdeen” vengono presentati, anche in modi estremi a volte, i mali che più affliggono la società; intorno ad essi è costruita tutta la narrazione. Sicuramente il tema più sentito è quello della diversità, che può essere determinata dall'aspetto fisico, da una scelta sessuale o da una condizione economica.

Il “diverso”, in questa storia è chiaramente escluso dalla maggioranza della società.

Il romanzo è ambientato interamente nella città di Aberdeen, una città piccola caratterizzata da una società chiusa e retrograda, il resto del mondo è visto come una mèta ambita per lavorare, guadagnare e quant'altro.

Nel romanzo viene anche toccato il tema delle guerra, quella del Vietnam nello specifico, con tutte le dolorose cause che questa comporta, è sottolineata la crudeltà degli uomini che smettono di considerare l'altro come una persona umana.

Nelle ultime 100 pagine infine viene affrontata anche la tematica dell'eutanasia e del suicidio in un certo modo sia da un punto di vista medico che da uno più profano.

Come avrete capito, questo libro è molto complesso, sicuramente non banale o leggero ma il ritmo è scorrevole e il linguaggio semplice.

Lettura profonda ,fa riflettere su tematiche che assolutamente non bisogna dimenticare o ignorare. Sicuramente consigliato!



A presto!

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